
Recensione di Manrico Testi
Iro Goretti è pervenuto, dopo un percorso coerente e approfondito di evoluzione rappresentativa, a padroneggiare perfettamente strumenti tecnici e aneliti dell'anima consegnandocí quadri di incontestabile seduzione visuale raffiguranti coinvolgenti sinfonie intessute di paesaggi bucolici che posseggono il sapore e le malie del fiabesco, del magico. E in effetti quello che traspare dai suoi quadri è un mondo stupefatto colorato, sano e fidente, sospeso fra realtà descrittiva e atmosfere surreali, intriso di aromi, di fresche luminosità, di calde cromie, tutto attraversato dal tripudio della carducciana "melodia spiritale di primavera" "su le cime al piano, per l'aure, pe' rami, per l'acque", con le sue case fraternamente unite e avvolte dal caldo abbraccio dell'"alma natura", con lo Zeffiro che trasceso sui prati facendo dinamicamente ondeggiare erbe, fiori, biondi campi di spige puntrggiati da rossi papaveri, e vibrare folte fronde e tenere foglioline, gialle ginestre e trinati alberi da frutto in fiore sui quali piove, da cieli di un tenero azzurro percorsi da candidi batuffoli di nuvolette, una luce gioviale, vitalizzante, fresca, rasserenante. Questo idilliaco, malioso universo campestre, doge tutto è soffice, comprese le pietre che mostrano inusitate, morbide rotondità plastiche, si effonde verso di noi fino a coinvolgerci nel sogno di un animo...
Recensionr di Alfonso Confalone
L'ARTE DI IRO GORETTI
Finestre sul mondo mai sazie di spazio, dall'orizzonte più vasto della nostra vista,i paesaggi di Iro Goretti si aprono su scorci di natura silenziosa in cui l'unica musica è l'immensità. Non c'è confine ai suoi cieli azzurri appena screziati di bianche, luminose nubi, ai suoi monti in schiere infinite oltre i limiti della visione, ai colori ultrareali dei suoi campi, dei suoi fiori, dei suoi laghi. Oltrepassando lo stesso legame con i connotati della Natura sensibile, Goretti fa l'acqua ancora più liquida, il cielo ancora più aereo e leggero, il sole ancora più luminoso, ma che non ferisce l'occhio, perchè non contende con l'ombra, i colori della campagna brillanti come di luce propria e i contorni di piante, fiori, alberi, foglie ancora più nitidi e definiti di come i nostri sensi ce li mostrano. Non è la materia, o meglio, la matericità, che interessa all'Artista umbro, non è il peso, la tangibilità: tutto, nelle sue opere, aleggia imponderabile, sorge leggero dal suolo come in un paesaggio del Gotico Fiorito; è la struttura intima delle cose l'obbiettivo a cui tende la sua mano, quella attenzione instancabile al particolare, quella ricerca senza posa della composizione della Natura che altro...
Recensioni Giovanni Zavarella
Il Paesaggio non di rado è stato un elemento di grande fascino per i pittori. Sin dalle fasi della pittura primitiva il panorama e la sua flora hanno ispirato tanti artisti. Non c'è secolo pittorico che non registri creativi che si sono interessati a rappresentare e a trasfigurare in immagini ciò che l'occhio e il cuore vedeva e percepiva . Magari nell'accezione locale e provinciale. Basti pensare al ciclo giottesco ad Assisi, al Perugino, a Gozzoli per comprendere quanta importanza ha avuto il paesaggio nella composizione pittorica. Ed oggi sono tanti coloro che si lasciano trasportare dalla bellezza del paesaggio umbro. Più importanti e meno irnportantì. Una di queste voci locali che visuallizza e e interpreta l'incanto e la magia del paesaggio che perimetra il lago Trasimeno è Iro Goretti. Che dal privilegiato osservatorio, una delle morbide colline circostanti, visualizza con occhio e cuore innamorato, le mosse chiome di filari di olivi che dolcemente s'inerpicano e manti di eriche in fiore accuratamente pettinate da un meticoloso pennello che nulla lascia all'immaginazione. Iro Goretti che ricorda per la panicità delle sue colme distese umbre, I'esito di un artista nazionale quale è Azzinari, propone risultanze di rara fattura e di una tenerezza...
Recensione del Cav. Casimiro Talarico
Saluto per l'inaugurazione della mostra personale a Sanremo di: Iro Goretti
Sono lieto di partecipare nella capitale dei fiori, all'inaugurazione della personale del paesaggista Iro Goretti Dalle acque del lago Trasimeno al mare Ligure in cui si specchia la riviera dei fiori. E porgo, con il saluto del Centro d'Arte e Cultura "la Tavolozza", il centro d'Arte che presiedo e che organizza il Festival Internazionale della Pittura Contemporanea, giunto quest'anno alla Xll edizione, anche il Direttore Responsabile il dott. Vito Cracas, noto critico - storico d'arte antica e contemporanea molto appruo, alla cui competente valentia e serietà è affidata da ben dodici anni il compito di presiedere la giuria della manifestazione sanremese. Riporto il suo giudizio critico cha il prof. Vito Cracas mi ha affidato per aver visto le sue opere: Goretti trasmette i valori colti nella natura, nei paesaggi lacustri di cui evidenzia il silente e suadente, quasi accattivante, richiamo con idonei cromatismi che fanno vibrare l'animo, facendone percepire l'insita bellezza che induce alla riflessione estetica. Ed io concordo con il suo giudizio critico perché Iro Goretti sulle tele, per la padronanza delle tecniche adoperate che usa con molta abilità e secondo il suo estro, esprime forti contrasti della sua...
Recensione di Maurizio Zangarelli
IRO GORETTI: PERSONALE AL CAFFE' PIAZZA FANTI - CITTA' DI CASTELLO
In un tempo in cui troppo autori cercano, talora per vie traverse, un proprio percorso artistico che nella migliore del ipotesi reinterpreta e trasfigura la realtà e più spesso la sconvolge arrivando ad esiti espressivi tortuosi se non estremi, Iro Goretti possiede il raro dono dell'immediata comunicativa e della forza figurativa. Certo i natali lacustri devono avergli istillato sin dalla più tenera età un'idea portante ben precisa della natura e lo devono aver ispirato sin dai suoi esordi pittorici. Fatto sta che la tecnica messa a punto, e ormai largamente apprezzata in numerose sedi espositive, non solo italiane, individua nell'autore un autentico protagonista di un'arte paesaggistica che va alla radice del genere per fedeltà descrittiva ma che contestualmente se ne distacca per andare a caratterizzarsi in modo assolutamente originale; attraverso innanzitutto una creatività cromatica che cattura anche l'occhio più disincantato e che approda ben presto a visioni oniriche capaci di narrare al tempo stesso la natura e il superamento della medesima. Non c'è (quasi) presenza umana nelle opere e ciò rende ancora più significativa la sua cifra stilistica: il suo modo di sentire e di rendere cieli e laghi, fiori...
Tra le fila dell'Arcaismo
Tutti i colori del vento